Spinta da un animo inquieto e vagabondo, Taglia46, venerdì scorso è partita per un breve viaggio, diretta verso il sud della Germania. Dopo aver attraversato foreste e boschi, tra pensieri, libri, musica e seri propositi di digiuno in terra teutonica, è approdata in un ameno paesino dove ha trovato un'accoglienza calorosa degna del miglior sud italiano.
Durante il suo soggiorno si è imbattuta nell'ordine:
in un'anziana signora, ostinata a darle indicazioni stradali rigorosamente in tedesco che di fronte al diniegodi di Taglia 46, causa incomprensione lingua, sorrideva e ricominciava a parlare;
nello sguardo esterrefatto e scandalizzato degli ospiti tedeschi, davanti al panino wurstel e kecthup che ha imbandito e divorato con avidità: la ragazza ha cercato di cavarsela con "Perchè? Qui non si usa così?", ma davanti alla perplessità dei commensali, ha capito che qui il wurstel è sacro e incontaminato e da tale va trattato, senza fronzoli, senza ketchup, senza panini;
in un bambino di nemmeno un anno, con l'appetito e il piglio di un tedesco cinquantenne di 90kg.
in un giro in barca sul lago, con tanto di birra e caffè lungo, alle tre del pomeriggio;
in un matrimonio sobrio e illuminato con contorno di famiglia internazionale allargata, in una babele di lingue, facce, balli e sorrisi, congerie incomprensibile e perfetta;
in un piatto di fettuccine scotte, in bianco e scondite, omaggio alla parentela italiana;
in specchi d'acqua, cascate, sentieri silenziosi e tonificanti;
in un pacco famiglia di caramelle al burro che ha gentilmente rifiutato, improvvisando su due piedi un'allergia ai latticini.
Taglia46 è tornata a Sincittà, portandosi dietro questo e molto altro ma lasciando un bel pezzo di cuore lassù nella foresta.