lunedì 14 marzo 2011

"Veglieremo su di voi...nella buona e nella cattiva sorte".

Scendo le scale di corsa, 20 minuti netti di ritardo sulla tabella di marcia giornaliera e sensi di colpa a go-gò per la cena sontuosa di ieri sera. Ho chiuso la porta dietro di me e ho realizzato che sono senza chiavi, senza portafoglio, spettinata e degna della mia goffagine. Mentre, per le scale,  mi infilo il cappotto verde speranza, incappo nel damerino del quinto piano, sogno erotico di tutto il concentrato femminile del condominio, e vengo incenerita da un'occhiata di disprezzo......è iniziata la giornata.
Chiavi in mano, salgo sulla mia automobile,  lanciandomi in una corsa sfrenata fino a quando, dopo la  prima curva, vengo  inchiodata da una paletta rossa e minacciosa.
Non voglio pensare a quello che succederà tra qui a due minuti, se i due poliziotti che mi si sono appena parati davanti, come è probabile che accada, mi chiederanno la patente che stamattina giace dentro al mio portafogli, abbandonato da qualche parte a casa mia.
Lui, glutei da Roberto Bolle scolpiti nel marmo e tartaruga di ordinanza, lei ventre piatto e seno sodo, altissimo. Non avranno più di quarantanni anni e sono belli come il sole, da far sfigurare Brad e Angiolona sul tappeto rosso. Indossano magliette strettissime nere, gli stivali unisex coprono, fino al ginocchio, pantalocini rossi e aderenti:sono in divisa estiva, nonostante il freddo di inizio marzo.....mi sento brutta, taglia50 e di una confusione autunnale davanti a queste due meraviglie della natura.
Lei: "Scenda prego" dà un'occhiata al collega e trattiene una risatina da idiota (o belle o intelligenti, almeno stavolta, lo pretendo!!).
Io: "Si, ma oggi, purtroppo, sa, non so come mi è successo, è che andavo un po' di fretta..."
Vengo interrotta di colpo da Bolle in paletta che mi fa segno di alzare le braccia. Non so cosa fare, effettivamente mi sembra un po' troppo per la mia faccia pulita da brava ragazza taglia media (si, un po' sopra la media...). Obbedisco e lei sfodera con velocità da John Wayne, un centimetro di quelli da sarta che mi ritrovo avvolto prima sulla vita, poi sulla coscia destra, poi sul ginocchio...flaccido.
Io non capisco, ma rimango rigida. L'unica cosa che posso fare è bofonchiare che non vale misurare le mie circonferenze sopra il cappotto! La faccia greve della Dott.ssa NonFarlomaiPiù si traspone a quella di Signorina Tuttatette che, se ne infischia della mia protesta e inizia a snocciolare numeri nella direzione di Mr. Figo-Figo.
La mia rigidità si trasforma in agitazione e voglia di fuga quando lui fa due passi avanti e mi chiede cosa ho mangiato ieri sera.
Mento: "Non mi ricordo. Non me lo ricordo mai."
Lui: " Si sforzi, Signora. Dobbiamo fare rapporto."
Il mio pensiero va alla fetta di Sacher che ha chiuso la cena di ieri e penso anche che non sia giusto che questi qui mi fermino proprio stamattina, dopo una settimana di passione a broccoli e fagiolini.
Solo quando tutti e due mi incalzano, decido che la ribellione è la via migliore e che saranno pure fatti miei se sono andata a dormire col sorriso e con un baffo di cioccolata sulla faccia.
Strillo che quello che mi stanno facendo è illegale, che loro possono chiedermi solo la patente e che non si è mai sentito di poliziotti fighi che ti fermano per chiederti cosa hai mangiato.
Mr Figo-Figo e Signorina Tuttatette, dopo lo stupore iniziale, decidono di usare la forza e mentre lei prova a bloccarmi per un braccio, io faccio per sferrare un calcio a lui che intanto mi si è messo di lato ma sento che la gamba si blocca e perde forza, è come se fosse intrappolata in qualcosa di pesante....

MammaMary entra di corsa nella stanza e quando mi vede con un piede fuori da letto e con l'altro strozzato nelle coperte mentre sventolo le braccia in modo concitato, mi scoppia a ridere in faccia, salvandomi dalla Pubblica Sicurezza dei miei incubi.

domenica 13 marzo 2011

A volte capita che.....

Capita di non avere tempo per te stessa o almeno il tempo che desideri per coltivare pensieri positivi, metterti lo smalto viola melanzana e la crema per il viso;  capita che l'uomo che hai incontrato per caso e con cui hai deciso di condividere un lungo pezzo di strada si accorga che non sei la persona che aveva immaginato e ti molli nel bel mezzo di un tranquillo sabato pomeriggio, cornetta in una mano e panino nell'altra;  capita che un abbraccio di un ottenne sciolga di colpo tutte le tensioni  e faccia scendere le lacrime trattenute fino ad allora; capita che in due mesi di saldi tu non riesca a trovare neanche  uno straccio di jeans che avvolgano come vorresti le tue gambe corte e rotondette e che te ne torni a casa sconfitta e a mani vuote; capita di passeggiare in giro per la città con un ragazzo dal viso gentile e dagli occhi chiari che ti sembra di conoscere da sempre;  capita  di mangiare cioccolata davanti ad un film triste, scevra da ogni senso di colpa, perchè tu non ti meriti tutto questo magma instabile e incandescente intorno a te; capita di scoprire che quando  non hai forza sufficiente per mantenere la testa alta, qualcuno decida di farlo al posto tuo, togliendoti l'incombenza di essere una donna tutta di un pezzo; capita di bere birra in un pub fuori dal tempo alle tre di un pomeriggio qualunque, chiacchierando, davanti ad un libro, di quello che hai fatto prima di conoscerti  e capita anche che il pomeriggio qualsiasi si trasformi in un ricordo fluido e vivido da custodire gelosamente; capita di trasformarti per qualche ora in quello che non sei mai stata e capita di pensare che per qualche ora è bello così, ma i tuoi panni sono ancora i migliori in cui abitare; capita che nei tuoi buoni propositi ci siano una taglia 42, un'ora di corsa tutte le mattine prima del lavoro e l'abolizione a vita di tutti i  vizi da bohemienne....ma capita allo stesso tempo di avere la certezza che se i buoni propositi divenissero realtà, TU non saresti più TU...