Quest'anno, come ogni anno, la fine della mia estate si nutre di propositi a volte sani, a volte pesanti, a volte consapevolmente irrealizzabili:
- prendere la seconda laurea, magari in medicina o perchè no, in ingegneria: tutto quello che non sarò mai, lì dove la mia testa non può arrivare.....però non si sa mai;
- iscriversi in palestra, sguazzando, almeno tre volte a settimana, tra atletiche signore in panta-collant ultra-sonici, dotata delle mie vesti e dei miei capelli mai domi ancora anni '80;
- ai due lavori aggiungerne anche un terzo che mi permetta una volta per tutte un'autonomia faticosa ma arieggiante;
- imparare a fare la pizza in casa per liberarmi dal giogo della pizzeria dei ricchi sotto casa;
- lasciarsi finalmente andare ed innamorarsi in modo totale e struggente, come quando non ti accorgi che elargendo bene, stai diventando una persona migliore.
- innamorarsi nel modo di cui sopra possibilmente non di un'amica, di un amico, di un bambino o di un cane, come accade già ogni giorno ma di un uomo, tenendo presente che di quello di Finardi, ne hanno esaurito le scorte già qualche tempo fa;
- imparare a dire di no davanti ad un barattolo di nutella, insidioso ed avvolgente;
- partecipare ad una rivoluzione serpeggiante, silenziosa e vittoriosa che mi possa far sentire stabile e serena nel paese in cui vivo;
- diventare un guru del benessere e dell'atarassia, di quelli con le lucine sopra la testa e il sorriso imperturbabile;
- riuscire a perdonarmi e a perdonare di tutte le occasioni lasciate marcire, da sola o in compagnia, di avere una vita ancora più bella di quella che ho già.