Cara Dott.ssa Nonfarlomaipiù,
oggi che siamo qui, in una stanzetta spoglia, davanti una bilancia fredda e a macchinari il cui funzionamento è incomprensibile ai più, vorrei abbracciarla forte, perché almeno un briciolo della sua intransigenza e del suo disinteresse per nutella, pizza e affini possano entrare a far parte di me, Taglia46, donna molle e perennemente incline alle tentazioni.
Vorrei smetterla di immaginarla in divisa da camicia verde, rigorosamente taglia40, mentre scuote la testa in segno di disapprovazione, davanti la mia scheda di dimagrimento.
Potrebbe essere meno aggressiva quando le chiedo se posso scolarmi almeno un paio di birre al mese? E cosa saranno mai?
Potrebbe almeno accennare un sorriso quando salgo sulla sua stramaledettissima bilancia e scopriamo insieme che dall’ultimo mese ho perso ben nove etti? Non pretendo un complimento, tanto meno una caramella in premio, ma quel “potrebbe fare molto meglio” non sta bene. Almeno oggi.
Cara Dott.ssa Nonfarlomaipiù, che dice? Allentiamo le tensioni….ce la andiamo a prendere una bella brioche col cappuccino, nel bar sotto lo studio?
vorrei aggregarmi alla vostra colazione, portarci anche la mia di dietologa e dirle che, signora mia, di questi tempi...co' tutto 'sto stress...9 etti al mese sono una sorta di miracolo; e che un cornettino (ma li ha mai mangiati quelli della Piramide) farà pure male al giro vita, ma quanto fa bene all'umore...si va???
RispondiEliminacara dottoressa posso assicurarle che la suddetta taglia46 è assolutamente ligia e che i 9 etti persi sono frutto di estenuanti sacrifici, che mettono a dura prova rapporti consolidati con amiche che consumano solitarie succulenti panini greci di fronte ad una irremovibile taglia46, stoicamente digiuna...non la strapazzi troppo!
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